C come Coinvolgimento: oltre il prodotto, verso la relazione

Anelli in 3D uniti tra loro

Condividi su:

Lo sappiamo tutti: la cosa più preziosa (e rara) del mondo digitale di oggi è l’attenzione degli utenti. I brand non possono più permettersi di parlare allo specchio e investire su strategie di comunicazione che pensano solamente a fare dei lunghi e curati monologhi. Oggi, la chiave per aprire le porte dell’attenzione è instaurare un dialogo costante e significativo con i propri consumatori, e il pilastro di questo dialogo è la “C” di Coinvolgimento.

Quando parliamo di coinvolgimento, non ci riferiamo soltanto a un like su Instagram o a un commento su Facebook, ma stiamo indicando un livello di interazione profonda che va oltre il semplice click. Coinvolgere vuol dire generare un legame emotivo che trasforma gli utenti in fan, sostenitori e paladini del brand stesso. E solamente pochi brand sono riusciti in questa agognata impresa.

L’importanza del coinvolgimento

Il coinvolgimento è diventato un obiettivo imprescindibile per i brand, soprattutto in un’epoca dove i consumatori sono continuamente raggiunti dai messaggi pubblicitari di una concorrenza spietata. Ma perché è così importante? Perché un brand che riesce a coinvolgere il proprio pubblico non cattura un’attenzione momentanea, ma crea una connessione emotiva, un legame che va oltre il prodotto o i servizi offerti. Quando le persone si sentono parte di qualcosa, diventano più che semplici clienti: si trasformano in ambasciatori del brand.

Questo è il vero potere del coinvolgimento: emozionare e far sentire gli utenti parte di una comunità, attraendo come un magnete. Le emozioni giocano infatti un ruolo determinante nei processi decisionali dei consumatori: siamo più propensi ad acquistare da un marchio che ci fa sentire capiti, che rispecchia i nostri valori e che riesce a coinvolgerci in esperienze che vanno al di là di un bisogno soddisfatto.

Il brand engagement

Il brand engagement è l’arte di instaurare una relazione profonda e duratura con il proprio pubblico attraverso una comunicazione di brand che crea legami e racconta storie. Non si tratta solo di stimolare interazioni digitali, ma di costruire una connessione basata su valori condivisi, storie avvincenti ed esperienze memorabili.

Un esempio eccellente di brand engagement è la strategia di Nike. Questo brand vende un’idea, un concetto. Non si limita a vendere scarpe, ma riesce a creare un coinvolgimento emotivo e duraturo con il suo pubblico, attraverso i concetti di determinazione e successo. Nike ti sprona, ti incoraggia, ti porta verso un cambiamento positivo. Scelgo Nike perché il brand crede in me, così che io possa superare i miei limiti. 

Un altro esempio di esperienza condivisa è Lego. La famosissima azienda di mattoncini colorati ha trasformato l’intero processo di creazione dei prodotti in un’esperienza condivisa: non sono solo i designer a creare nuovi set di costruzioni, ma anche i fan del brand, grazie alla piattaforma Lego Ideas e alle numerose iniziative di coinvolgimento. Questo approccio permette agli utenti di sentirsi parte attiva del processo artistico, rafforzando il loro legame con il marchio e creando un senso di appartenenza a una comunità creativa.

Essere in grado di rispondere alle esigenze degli utenti e coinvolgere attivamente nella conversazione, è ciò che distingue un brand magnetico da uno che si limita a vendere.

Tip-magnete: se coerente con la personalità del tuo brand, mostra il lato autentico del marchio e crea un legame umano attraverso la condivisione delle sfide, degli errori e del dietro le quinte.

Il social engagement

Con il brand engagement, arriva subito il social engagement. Perché per emergere, non basta più postare immagini o promuovere prodotti, ma è necessario creare una vera e propria relazione. E qui le piattaforme social stanno implementando funzioni sempre più coinvolgenti (come l’ultima di Instagram, che permette alle persone di aggiungere le proprie foto ai caroselli degli altri), lasciando ai brand e ai creatori spazi sempre più interattivi.

Inoltre, le buon “vecchie” funzionalità interattive come sondaggi, quiz e domande dirette  – se utilizzate con una strategia organizzata e misurabile – permettono ai brand di ottenere feedback in tempo reale, aumentando il coinvolgimento.

Un altro strumento fondamentale per migliorare il coinvolgimento sui social sono i live streaming. Facebook, Instagram, YouTube, Twitch danno la possibilità di trasmettere eventi in diretta, una pratica che i brand hanno iniziato a utilizzare in modo sempre più creativo (vedi le sfilate di moda alle quali tutti, ormai, possiamo “partecipare”). Un esempio è quello di Sephora, che ha introdotto i live events: eventi in cui un esperto di bellezza mostra i prodotti in diretta, risponde alle domande degli spettatori e permette loro di acquistare immediatamente ciò che vedono.

Infine, non possiamo dimenticarci dell’enorme potenziale dei contenuti generati dagli utenti, gli UGC. Piattaforme come TikTok e Instagram incoraggiano gli utenti a creare contenuti autentici relativi ai brand. Risultato? Spesso questi contenuti risultano più coinvolgenti delle tradizionali campagne pubblicitarie. Due mega-esempi da cui farsi ispirare? La sfida virale #ShotOniPhone di Apple e la Spotify Wrapped Campaign (che stiamo aspettando con ansia anche quest’anno).

Tip-magnete: utilizzate i commenti sotto i vostri contenuti per iniziare delle conversazioni e rinnovare le rubriche social. Così facendo, le persone si sentiranno ascoltate e considerate.

Il magnetismo del coinvolgimento

Quando si parla di Magnetic Branding, il coinvolgimento è senza dubbio uno degli aspetti più potenti. È l’elemento che rende un brand non solo interattivo, ma irresistibile. Non è un segreto che costruire una relazione autentica con il pubblico, basata su emozioni, esperienze e interazioni significative, sia una strategia vincente. Ma questo è possibile solo se i brand sono disposti a mettersi in gioco, a creare dialoghi aperti e a coinvolgere veramente i propri utenti.

Qualche dritta pratica per iniziare a trasformare il vostro brand in un marchio magnetico:

  1. Trovare la propria community esclusiva: provate a chiedervi di cosa potrebbe discutere il vostro target e create un gruppo dedicato in cui raccogliere spunti, fornire delle anteprime riservate e alimentare delle conversazioni.
  2. Programmi di co-creazione: rafforzate il legame tra brand e utenti attraverso delle richieste di collaborazione per il lancio di un nuovo programma o prodotto. Questo li farà sentire parte integrante del processo.
  3. Storytelling partecipativo: invitate le persone a raccontare le loro storie legate al brand e a condividerle con voi, otterrete così un profondo bacino di informazioni da cui prendere spunto per le prossime azioni di comunicazione.
  4. Utilizzo strategico degli UGC: volete un punto di vista inusuale o alternativo? Chiamate all’appello i vostri follower e incoraggiateli a generare contenuti con sfide o hashtag. Non solo avrete del materiale da utilizzare per le vostre campagne, ma manterrete viva l’attività e la relazione attorno al brand.

Il vantaggio di un approccio basato sul Magnetic Branding è tanto semplice quanto efficace: i brand che hanno il coraggio di coinvolgere non solo migliorano la loro visibilità, ma instaurano un legame che li differenzia dalla concorrenza. E quando un brand diventa magnetico, i consumatori non vogliono più lasciarlo andare.